lunedì 23 novembre 2009
domenica 22 novembre 2009
da vedere...
...assolutamente!
Ritagliare la carta ha un significato quasi tragico, è definitivo, ogni passo riduce, spesso uno si trova con niente in mano, solo un pugno di fili di carta in un lago di frammenti e le fredde forbici che ghignano lucenti.
Altre volte però l'anima del foglio non sfugge ma rimane in equilibrio sul confine tra il pieno e il vuoto, cerca di divincolarsi o nascondersi ma rimane lì, fragile ma decisa-
insomma, per farla breve le cose da vedere assolutamente sono
questo,
questo,
questo e
questo.
buona visione, affilate i coltelli.
Ritagliare la carta ha un significato quasi tragico, è definitivo, ogni passo riduce, spesso uno si trova con niente in mano, solo un pugno di fili di carta in un lago di frammenti e le fredde forbici che ghignano lucenti.
Altre volte però l'anima del foglio non sfugge ma rimane in equilibrio sul confine tra il pieno e il vuoto, cerca di divincolarsi o nascondersi ma rimane lì, fragile ma decisa-
insomma, per farla breve le cose da vedere assolutamente sono
questo,
questo,
questo e
questo.
buona visione, affilate i coltelli.
martedì 10 novembre 2009
illustrabilia 09 - il ritorno/1
martedì 3 novembre 2009
venerdì 2 ottobre 2009
autunno
Mi piace ottobre, l'autunno, la pioggia, la luce che c'è adesso. Non riesco ancora a disegnare l'estate.
Ho finito il lavoro per il calendario della Città del Sole, ieri ho portato le tavole a Milano e ho conosciuto le persone che cureranno il progetto fino alla fine- mi ha dato molta gioia ed energia parlare con loro, analizzare il lavoro e discutere dei problemi.
Oggi prima giornata senza ritmo serrato. Curioso un po' nel bellissimo blog di Anna Castagnoli, dove trovo questo.
martedì 29 settembre 2009
centrifuga
...nel senso della lavatrice, niente frutta o verdura.
Mesi veloci, come amo dire, ma sempre più mi convinco che sono io a rallentare, un albero che corre.
Non posso non fare un post in estremo ritardo su Illustrabilia 09- è un apuntamento annuale che aspetto sempre con trepidazione, ci si riunisce tutti per portare a Padova un pò di cose belle da appendere...!
La mostra è in realtà un insieme di mostre sparse per la città in diverse gallerie e luoghi più o meno ortodossi: la collettiva delgi allievi dei corsi di illustrazione alla scuola in via Cesare Battisti, poi un'altra collettiva di "vecchi" allievi e professionisti in via Roma (sala Samonà), c'è Gianni De Conno alla galleria Minerva in via S. Francesco, Valentina Mai da Fromm, Roberta Zeta da Nane della Giulia e Violeta Lopiz in via Dondi, in una minuscola galleria vicino al Verdi.
Encomio alla vulcanica Valentina Mai. Non so cosa mangi per essere così, dovrò scoprirlo.
Poichè facendo ordine nel computer ho stupidamente *cancellato* le bellissime foto della mostra vi rimando alla gallery di Artelier, voilà.
Assieme a Violeta abbiamo letteralmente costruito l'esposizione nella galleria noloco, cercando di creare un'ambientazione da Baba Yaga (che è il tema della mostra) con degli alberi di cartone che arrivano al soffitto. Entrando non si vedono le illustrazioni, che sono attaccate al retro degli alberi, ma solo i tronchi, e dovrebbe dare l'impressione di essere in un bosco.
Per gli ultraiconofili sul blog di Violeta trovate altre foto, buona visione!
Mesi veloci, come amo dire, ma sempre più mi convinco che sono io a rallentare, un albero che corre.
Non posso non fare un post in estremo ritardo su Illustrabilia 09- è un apuntamento annuale che aspetto sempre con trepidazione, ci si riunisce tutti per portare a Padova un pò di cose belle da appendere...!
La mostra è in realtà un insieme di mostre sparse per la città in diverse gallerie e luoghi più o meno ortodossi: la collettiva delgi allievi dei corsi di illustrazione alla scuola in via Cesare Battisti, poi un'altra collettiva di "vecchi" allievi e professionisti in via Roma (sala Samonà), c'è Gianni De Conno alla galleria Minerva in via S. Francesco, Valentina Mai da Fromm, Roberta Zeta da Nane della Giulia e Violeta Lopiz in via Dondi, in una minuscola galleria vicino al Verdi.
Encomio alla vulcanica Valentina Mai. Non so cosa mangi per essere così, dovrò scoprirlo.
Poichè facendo ordine nel computer ho stupidamente *cancellato* le bellissime foto della mostra vi rimando alla gallery di Artelier, voilà.
Assieme a Violeta abbiamo letteralmente costruito l'esposizione nella galleria noloco, cercando di creare un'ambientazione da Baba Yaga (che è il tema della mostra) con degli alberi di cartone che arrivano al soffitto. Entrando non si vedono le illustrazioni, che sono attaccate al retro degli alberi, ma solo i tronchi, e dovrebbe dare l'impressione di essere in un bosco.
Per gli ultraiconofili sul blog di Violeta trovate altre foto, buona visione!
venerdì 4 settembre 2009
qualcosa di completamente diverso
Perdonate la lunga assenza, sono stati mesi veloci!
Nonostante la velocità ho trovato il tempo di cominciare ad imparare un po' di Processing, un bel linguaggio di programmazione semplice e molto graphics-friendly che stimola in profondità la mia anima nerd... :) Se volete sporcarvi le mani anche voi (tra l'altro qui potete sporcarvele veramente!) il link è questo.
Nonostante la velocità ho trovato il tempo di cominciare ad imparare un po' di Processing, un bel linguaggio di programmazione semplice e molto graphics-friendly che stimola in profondità la mia anima nerd... :) Se volete sporcarvi le mani anche voi (tra l'altro qui potete sporcarvele veramente!) il link è questo.
domenica 28 giugno 2009
Lunga vita al taglierino snodabile
giovedì 11 giugno 2009
Concerto di beneficienza
lunedì 8 giugno 2009
Berlin, Berlin
Sono a Berlino ora, e ci starò per alcuni mesi- voglia di pulizia mentale, e di disegno.
Se siete curiosi di sapere quello che accade in questo nuovo ecosistema potete andare qui . ..Cercherò di tenere un diarietto virtuale di queste settimane, attività a me in genere indigesta, ma proviamo. A presto!
Se siete curiosi di sapere quello che accade in questo nuovo ecosistema potete andare qui . ..Cercherò di tenere un diarietto virtuale di queste settimane, attività a me in genere indigesta, ma proviamo. A presto!
sabato 23 maggio 2009
tecnoesperimento+catarsi
martedì 5 maggio 2009
tre giorni ancora
...e poi scade anche la proroga della scadenza di questo concorso...riuscirò a non rientrare nei tempi anche questa volta?
martedì 28 aprile 2009
vinello d'Aprile
domenica 8 febbraio 2009
morte ipertrofica
efficienza [ef-fi-cièn-za] s.f.
"1. Competenza e prontezza nell'assolvere le proprie mansioni"
"1. Competenza e prontezza nell'assolvere le proprie mansioni"
Competenza suona bene, se uno è competente ci si fida, siamo d'accordo. La parte inquietante è decisamente prontezza. Se non sei pronto, sei in ritardo. C'è un giudizio di valore dato alla velocità di assoluzione delle "proprie mansioni" che mi pare rischi di avere un timbro terroristico, e insieme suona come se fosse implicitamente definita una tendenza verso un puro miglioramento tecnico, una qualche propensione all'alienazione della produzione.
La natura è efficiente? Ha senso poi trasporre il significato di efficienza nella natura? La velocità di esecuzione delle mansioni in natura è un motore o una conseguenza? Io ritengo che sia una conseguenza. Lasciamo stare ghepardi e gazzelle che corrono per la pelle, non è questo il discorso- ciò che vorrei esprimere (e che non è chiaro neppure a me) è all'incirca questo: la distanza dell'uomo dai ritmi naturali aumenta in nome dell'efficienza, e questo è un danno sociale. Un'avanguardia tecnologica che non fa apprezzare il tempo individuale poichè è capillare nelle nostre giornate, frammentando in micro subroutine la percezione del mondo, fuori, sotto, sopra, dentro la terra- catalogando le attività in base al tempo che vi si dedica. Non a caso i termini usati in riferimento alla dimensione temporale sono gli stessi dell'economia. Guadagnare tempo in nome dell'efficienza. Guadagnarlo per spenderlo in seguito (magari lavorando) speculando sulla possibilità di avere più tempo in futuro. Tutto questo è orribile, mi sembra che ci sia un'orrore diffuso verso la staticità, verso la contemplazione, un accanimento per portare a livelli di fibrillazione i ritmi più lenti. Le conseguenze estreme di questa concezione credo di vederle nel ripugnante festino politico e ideologista che si sta facendo in questi giorni attorno alla terribile condizione di una donna e alla sofferenza della sua famiglia. La natura umana impone una fuga dalla morte? E' a questo che siamo ridotti? Giorno dopo giorno mi si riversa dentro una profonda inquietudine per questo mondo ipertecnologico, iperveloce, iperefficiente e fondamentalmente marcio.
La natura è efficiente? Ha senso poi trasporre il significato di efficienza nella natura? La velocità di esecuzione delle mansioni in natura è un motore o una conseguenza? Io ritengo che sia una conseguenza. Lasciamo stare ghepardi e gazzelle che corrono per la pelle, non è questo il discorso- ciò che vorrei esprimere (e che non è chiaro neppure a me) è all'incirca questo: la distanza dell'uomo dai ritmi naturali aumenta in nome dell'efficienza, e questo è un danno sociale. Un'avanguardia tecnologica che non fa apprezzare il tempo individuale poichè è capillare nelle nostre giornate, frammentando in micro subroutine la percezione del mondo, fuori, sotto, sopra, dentro la terra- catalogando le attività in base al tempo che vi si dedica. Non a caso i termini usati in riferimento alla dimensione temporale sono gli stessi dell'economia. Guadagnare tempo in nome dell'efficienza. Guadagnarlo per spenderlo in seguito (magari lavorando) speculando sulla possibilità di avere più tempo in futuro. Tutto questo è orribile, mi sembra che ci sia un'orrore diffuso verso la staticità, verso la contemplazione, un accanimento per portare a livelli di fibrillazione i ritmi più lenti. Le conseguenze estreme di questa concezione credo di vederle nel ripugnante festino politico e ideologista che si sta facendo in questi giorni attorno alla terribile condizione di una donna e alla sofferenza della sua famiglia. La natura umana impone una fuga dalla morte? E' a questo che siamo ridotti? Giorno dopo giorno mi si riversa dentro una profonda inquietudine per questo mondo ipertecnologico, iperveloce, iperefficiente e fondamentalmente marcio.
mercoledì 7 gennaio 2009
venerdì 2 gennaio 2009
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